ROMANZO EPISTOLARE
Poche parole che vorrebbero dirti tanta disperazione, tanto dolore.
Dilungarmi non è consentito, il tempo è breve a disposizione e tu, forza e respiro del mio spirito, forse puoi comprendere quello che le mie labbra vorrebbero dirti.
Fine d’anno ben triste per questo assillo a cui un carico sempre maggiore si aggiunge e che va avanti così, conscio e succube del suo destino!
Che dirti, Tesoro, non era previsto nulla se non una fine d’anno con lo sguardo unito per dirci ciò che nel cuore sentiamo.
Se ami puoi capire il tormento che queste righe nascondono e non possono dirti.
Dammi la tua mano e infondimi coraggio e rassegnazione; sono giù più che tu possa crederlo guardandomi.
Forse sarò lontana da te questa sera e forse domani mentre ogni fatica mi ero addossata per esserti accanto.
Il destino non ha voluto ma se esso vorrà, conservando il tuo affetto, ogni fatica ed ogni dolore saranno meno pesanti e forse qualche gioia ancora mi darà speranza.
Regolati come meglio credi opportuno, Amore mio!, loro sanno e solo il pensiero esserti spiacevoli, mi rattrista.
Sappi che oggi più che mai ti appartengo e sento, in me stessa, che nessun vincolo di sangue è maggiore di quello che a te mi lega.
Soffro tanto e comprendimi se lo puoi.
Ti abbraccio.
Dala
Qualunque sacrificio tu possa ancora dedicarmi sappi che è solo per salvare
ciò che di noi non dovrà mai morire…
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