Lascio che il tuo nome divenga un sospiro nell’aria.
Viscidi scorpioni sono gli uomini che, con il carico di veleno, infettano l’universo per farlo loro.
La bruttezza è conseguenza inevitabile della belezza interiore.
La crescita spirituale impedisce la cura del corpo.
La mia indifferenza è proporzionale alla tua incapacità di assaporare intellettualmente il tempo donatomi.
Gli uomini son bestie: negli spazzi chiusi nuocciono a loro stessi, negli spazzi aperti agli altri.
Siamo esseri magici perchè se messi di fronte ad un muro sappiamo coglierne l’infinita bellezza.
Il silenzio è la tomba dell’uomo. Il pianto è la morte del corpo. La mutezza dell’anima.
Siamo esseri curiosi che, nelle mani dell’ignoto, ci ancoriamo all’evoluzione.
Voi non conoscete la vostra essenza perchè ammutoliti dalla diabolica quotidianità.
Siamo due, tre, anche dieci persone che vorrebbero esser vento, alberi, animali per sfuggire da quella domanda: “qual è lo scopo dell’esistere?”. Esistiamo perchè la vita ci è stata data e la finalità è di giocare come burattini per il divertimento del creatore.
Chiederò al mondo di offrirmi il benessere ma, gli chiederò anche di non tornare perchè, di consueto, cerco la misura delle cose privandomi della deformità dell’eccesso.
Scoprire di essere malata significa scprire di essere libera.
Poesia: silenzioso sospiro.
Riso: limitatezza intellettuale.
Pianto: urlo profondo.
Amore: bisogno umano.
Vestito: squallido conformismo.
Tutto: inspiegabile infinitezza.
Infinito: sesta percezione.
Povertà: oceano di cultura.
Vita: bocciolo primaverile.
L’onestà: segreto rabbioso.
Dico di amare me stessa, quando poi amandomi mi faccio del male.
Cos’è la vita? Un cataclisma euforico.
Due parole bastano per descriverti: inappagato maschilista.
L’uomo vive di sogni e, nella speranza, muore all’imbrunire.
Chi potrebbe odiarti se non chi ti ama?
Lo squilibrio mentale distrugge l’individuo, lo rende vegetale stereotipato.
La vita: passero solitario mangiato dal vento.
Chi è l’uomo intelligente se non un monumento dell’esistenza?
Così potrò apparire dolcemnete, odiando me stessa.
La consapevolezza di un gesto molti la qualificano per il amle fatto; io la glorifico perchè ci rende umani.
Sconcertamnte è il conforto per l’orgoglio ferito.
Bellezza, sei estremamente mia.
Spendore greco, ti ammiro e biasimo.
Lamenti lamentevoli.
Laverò i miei denti con le cure dell’abbandono e morrò con l’amantide religiosa.
Ansia: pazzia maleodorante.
Apprendere: rendere realizzabile per se stessi.
Cavalcai, Mai morii.
Mai nessuno, ne il tempo, potrà cancellare ciò che di bello ho di te.
Siamo anime, vaganti nel nulla; vittime della vita.
Cosa saremo senz asensibilità? Foglie, che terrorizzate attendono la primavera.
Siamo cuori, anime e pensieri che si parlano tra loro.
Di te ho tutto ma non ho niente!
È solo nell’ingenuità che so di essere libera.
L’uomo è l’essere più nefasto. Ama sperimentare su di sè l’ingegno.
L’uomo: il ricercatore non curante delle spiegazioni.
Lo strazio e l’odio altrui sono le nostre catene.
La cosa più terribile per uno scrittore: Non riuscire a far parlare lo strumento quando il desiderio è vigente!
Forse, un giorno, anch’io potrò echeggiare coem vento fra gli alberi, per disperdere la mia fama ovunque.
La libertà è un fardello per l’uomo perchè consapevole della sua irraggiungibilità è, allo stesso tempo, tanto bramata.
L’uomo, essere insoddisfatto. Brama, desidera ma nulla vuole.
La notte: musica per gli stolti e il padre per i saggi.
Se potessi mi farei comprare il cuore da te per riappropiarmi dell’ebbrezza perduta.
Sei stata e continuerai ad essere l’unica persona che con nienteriesce a trasmettermi la voglia di scrivere.
Che il Sole mi schiacci, mi faccia sudare nel suo fuoco, mi ammazzi, mi colpisca come bastone con i suoi raggi; ma il Sole sappia che il suo sforzo sarà inutile perchè l’anima mia, viva ed immortale, camminerà superba nell’Inferno.
La vita, un pendolo che oscilla tra dolore e noia.
Siamo noiosamente amorfi, bramiamo il nulla.
È follia quella che provo guardandoti.
Ci lasciammo, ma forse nulla ci ha abbandonato.
Non rimpiango. Ripensamenti pochi. Addio!
Martellante è il dolore, ti corrode annulandoti.
L’uomo, fragile creatura assuefatta dalla quotidianità di una vita agevole, crede di star bene con ciò che si brama, ma quando è proprio la monotonia che lo distrugge fino a trasformarlo in un parassita.
Siamo tutti padroni di una grande orchestra: la nostra vita.
Vorrei bruciare nell’immensità del cielo per poi, dire addio.
Siamo due, inseparabili nemici che si guardano negli occhi per dirsi che si amano.
Siamo noi che, con l’immensità di cose che ci avvolgono, ci domandiamo il perchè della vita: è la sua bellezza che ci intimorisce e ci schiaccia fino ad annullarci.
Nella memoria rido di tutti.
Sconsolatamente capisco come sia semplice abbandonare il mondo e abbracciare il contorno di una mezza vita.
L’odore: serie appetitosa.
Come potrebbero le ali portarti da bere? Indossale.
La pazzia porta l’uomo a grandi conquiste.
“Sei” perchè devi essere così: mezzo uomo.
Delizioso è il dstino per coloro che amano se stessi.
Gli uomini: con dolcezza si lasciano rapire, con fragranza morire.
Bambino: l’anima del mondo.
Non diffidare del tuo nemico, ma inseguilo. Da lui, imparerai molto.
Dio ci creò per diletto? Forse siamo burattini di un teatro divino? Dio ride di noi? Si, ma non per solazzarsi ma per non piangere.
Siamo favelle incorporate nella morte.
Chiedo insistentemente di scoprire l’enigma incontrollato dell’esistenza.
Urlo sconoscito, t’ammiro!
Il pianto è padrone della vista.
Se il mondo esistesse, io rimarrei nell’eterna essenza del malessere.
Finì un amore, cristallizzato nel tempo.
Irritazione: convoglio notturno di vendertta.
Non dimenticare chi sei. Non dimenticare di volere, di sognare. Soprattutto, non dimenticare di soffrire. La sofferenza aiuta il piccolo ad espandersi, il bello a prevalere, il raziocinio a dominare.
Suicida. vivi sorridendo, muori piangendo.
Lascia che le parole ti sovrastino, domina mente e penna.
Naufragando vivo. Pensando godo.
Distillato di saggezza e perseveranza, corri!
Se la pietra miliare dell’esistenza umana potesse appagare il mio dolore, io sarei Sole.
Stolto è colui che giudica la vita, saggio colui che la desidera.
La vita: soffio vitale che ci fa roteare tra bene e male.
Un brivido potrebbe spiegare l’infinita magnificenza d’un sogno?
La razionalità distoglie l’uomo dal vero dire della natura.
In me scintilla l’orgoglio supremo del soprannaturale.
Vediamo speranze morte di un amore condensato.
Rossore sbiadito nel nulla, ti sento fragranza infinita dell’essenza.
Se le idee platoniche rendevano saggi, io allora, vivrò nell’utopia.
Colleziono storie d’amore per non sentirmi sola
La freschezza dell’essenza la percepisco unicamente in me.
Ciò che evoco in me lo ritrovo in te.
Dalla malinconia nasce una grande forma d’arte
È difficile scrivere qualcosa quando nulla si ha da raccontare.
Cela il ricordo sbiadito dal nulla e godi.
L’uomo può innamorarsi una sola volta
L’addio è la celebrazione di un’intera vita.
Forse non trionferò in vita, ma la morte è dolce cosa per il poeta.
Il poeta è la pia sofferenza fatta persona.
L’istinto: rossore spirituale.
La vita è l’eterna giovinezza di sentirsi liberi.
Non so se il profondo abisso della morte potrà appagare il senso di morte.
Fingo nel respiro una dolce armonia: la fragranza di sentirmi viva.
Perchè correre quando il tempo è cosa nostra?
I folli faranno impazzire i savi.
L’uomo si evolve in compagnia, cresce in solitudine.
Gli occhi non son fatti per guardare, bensì mmirare.
A te che mai sei nato: un dolce sospiro mi avvicina all’anima tua.
Bicchiere: la tua uniformità mi rende saggia.
Le parole riflettono l’anima dello scrittore.
Amerò per sempre l’intima fragranza della tua essenza.
Operosità che ingrandisci l’animo ma lo rendi schiavo!
L’uomo, invidioso per natura.
L’uomo è diamante, ma sa essere anche pietra.
L’uomo è traditore. Il sentimento lo travolge ma la carne lo annienta.
Chi dice di voler sapere tutto è un curioso, ma chi dice di sapere tutto è un egocentrico ignorante.
La fervida emozione di sentirmi tua è spasmodicamente forte.
Non scriverò per piacere ma per manifestarmi.
Poche sono le parole per descrivermi: sono io.
L’uomo con il più piccolo dei gesti distrugge il simile.
Conoscenza: rendi l’uomo grande e piccolo.
Conosci, conosco e conoscerò la coscienza.
Palpitazione odiosa.
Il pazzo è libero, il sano prigioniero.
Uomini, rivolgo a voi la mia attenzione: Vi amo perchè creature con grande fuoc. Vi odio perchè incapaci di individualità. Siete tanti prototipi che invidiosi l’uno dell’altro odiano di se stessi la mancata coscienza.
Come vento accarezziamo le foglie per poi dileguarci nell’aria.
Sento l’infinito espandersi ed il mondo avvolgermi nel suo io.
Mai capirò l’ebbrezza della gloria.
Sofferenza: con te imparo a conoscere, senza te mi eguaglio altri altri.
Dentro me c’è l’Amore, sentimento paradisiaco e assassino.
Il pessimismo affronta, l’ottimismo devia.
In me scintilla l’orgoglio supremo del soprannaturale.
Cos’è l’Amore? Elemento dissociante nell’ebbrezza mattutina di un attimo.
L’imprevedibilità della vita è fantastica.
L’eterna giovinezza è l’eterno terrore.
L’esistenza paradisiaca giova l’uomo; quella terreste la carne.
L’uomo, l’espressione della duplicità. Due parti lo caratterizzano: il desiderio e il dovere. È desideroso, brama mondi, situazioni irrealizzabili ma, anche se fossero possibili, l’uomo, per un “senso del dovere”, sis ente relegato ad una realtà che, il più delle volte, finisce con l’odiare. Non sembra assurdo? Come spiegarlo? Siamo consapevoli della nostra impotenza, forse debolezza di fronte a mondi nuovi, a regole nuove, perchè asssuefatti da procedure entrate ormai nella nostra vita, nel nostro modo d’essere. L’uomo non è libero. E se lo fosse? Cosa accadrebbe? Arriverebbe ad essere finalmente completo. Desiderio e dolore coinciderebbero e L’uomo smetterebbe di tormentarsi.
Sconsolatamente capisco coem sia semplice abbandonare il mondo e abbracciare il contorno di una mezza vita.
Nella memoria rido di tutti.
Non dimenticare chi sei. Non dimenticare di volere, di sognare. Soprattutto, non dimenticare di soffrire. La sofferenza aiuta il piccolo ad espandersi, il bello a prevalere, il raziocinio a dominare.
Lo spirito non può vivere di sole immagini, necessita del vago, pia fragranza.
Perfetto l’uomo nelle sue forme; ingrato nella mente.
Poche sono le parole per descrivermi: sono io.
Fui, fummo e foste, mai saremo.
Il pessimismo affronta, l’ottimismo devia.
Odiare: fattezza umana; Amare: privlegio di pochi.
Libertà: La decisione rende l’uomo libero.
Diciamolo pertamente: siamo giovani incantesimi di Dio.
Il godimento eterno della sofferenza passata è nulla in confronto a te.
Mondo, ti abbraccio l’anima.
Conoaco, apprendo, imparo il tutto, ma l’infinito nego.
Siamo noi che, con l’immensità di cose che ci avvolgono, ci domandiamo il perchè della vita; perchè è la sua bellezza che ci intimorisce e ci schiaccia fino ad annullarci.
E io che con insostituibile leggerezza mi trascino nel vortice appagato dell’esser io.
Frastuono di gioia ricordando di te.
Tenerezza: carezza sul dolce palmo che non mi lasci andare.
Quanto tristi siete che pensando di mentire otterrete qualcosa.
L’impossibilità di trovare un equilibrio tra passato e presente è fardello che l’anima mia non tollera più. Basta ad un presente senza futuro!
Siamo qui, indistinti, inseparabili essere umani che vivono di stenti. Siamo qui, inutilmente cerchiamo di soffocare i nostri giorni tra una risata e l’altra consapevoli della nostra inutilità nel mondo. Niente più obiettivo ma un unico desiderio: sopravvivere.