ROMANZO EPISTOLARE
Sergio caro,
solo oggi trovo la tranquillità per poterti dire qualche parola perché solo ieri la tua lettera mi ha ridato la speranza in un sentimento puro e gentile quale avevo creduto trovare in te nei nostri primi giorni.
Perché vuoi tanto martoriare il mio animo con le tue crudeli confessioni?
Perché così audace nelle tue espressioni di tenerezza per me?
Ho tremato all’idea di dover rinunciare al tuo affetto ed il terrore di perderti e di soffrire per la più grande delusione mi ha spaventato terribilmente.
Credevo, amore, di averti solo per me in una profonda intimità spirituale che nessuna cosa al mondo avrebbe potuto mai annullare , ed invece quanto materialismo nelle tue parole! Quanta dissolutezza nella tua vita piena di donne che tu prendi e lasci senza scrupolo alcuno!
Ma se queste ti procurano momentanee soddisfazioni, cosa possono concedere al tuo animo? Verrà il giorno che senza dubbio avrai disprezzo per te stesso.
So, amore, che t procuro dolore nel rievocarti queste cose e non voglio farlo perché insieme a te soffro anch’io, vorrei solamente poterti essere tanto vicina per aiutarti a dimenticare tutto ciò che appartiene al passato e di darti una nuova vita di redenzione.
Vedo che hai coraggio per farlo ed io ne sono felice perché so che i tuoi sacrifici saranno anche i miei, in quanto non c’è nulla di tuo che non sia tanto a cuore, e sono felice di affrontarli assieme.
Non dubitare mai di me e non essere geloso di nessuno; se ero forte prima con te nel cuore ora lo sono più di una roccia.
Non passare sotto le finestre domani che non ci sarò ma soltanto lunedì e anche se ti sentirai solo pensa che io tra tante persone care, lontano da te sarò più sola che mai.
Perdonami la fretta ed accetta da me tante care affettuosità.
Dala
(Ti prego di non ricopiare le mie che scrivo con tanta agitazione)
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