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Libro: Vivere, Amare, Capirsi
Autore: Leo Buscaglia
Siamo così alienati che nessuno ti guarda, nessuno ti tocca, nessuno ti riconosce nell’ambiente. Sei l’uomo invisibile.
Secondo Nikos kazantzakis gli insegnanti ideali sono quelli che si offrono come ponti verso la conoscenza e invitano i loro studenti a servirsi di loro per compiere la traversata; poi, a traversata compiuta, si ritirano soddisfatti, incoraggiandoli a fabbricarsi da soli ponti nuovi.
Noi siamo molto più di ciò che siamo.
L’amore, virgola, come modificatore del comportamento.
Tanto per cominciare, la società in cui viviamo, e certamente è una società molto varia. In particolare ce l’insegnano i nostri genitori. Sono i nostri primi insegnanti, ma non sempre sono i migliori. Noi possiamo aspettarci che i nostri genitori siano perfetti. I figli crescono aspettandosi sempre che i genitori siano perfetti, e poi restano delusi, amareggiati e se la prendono quando scoprono che quei poveri esseri umani non lo sono. Forse diventare adulti significa appunto trovarsi di fronte queste due persone, quest’uomo e questa donna, e vederli come esseri umani identici a noi, con i loro pregiudizi, le idee sbagliate, le tenerezze e le gioie e le sofferenze e le lacrime, e riuscire a rendersi conto che sono soltanto esser umani. Ma l’importante è che, se abbiamo imparato l’amore da loro e da questa società, possiamo disimpararlo per poi impararlo di nuovo; quindi c’è una speranza immensa. C’è un’immensa speranza per tutti noi, però lungo la strada dovete imparare ad amare. Io credo che molte di queste cose siano già dentro di noi e che nulla di quanto sto per dire sia straordinariamente nuovo. Ciò che scoprirete è che qualcuno avrà abbastanza coraggio da alzarsi e dirlo, e forse, come conseguenza, farà scattare una molla dentro di voi in modo che possiate dire: “Ecco, è quello che provo anch’io, ed è tanto sbagliato provare questi sentimenti?”.
Provate, qualche volta, ad aprire la porta, guardate fuori, vedrete che cosa c’è. Il sogno di oggi sarà la realtà di domani. Ma abbiamo dimenticato come si fa a sognare.
Forse perché l’essenza dell’educazione non consiste nell’imbottirvi di fatti, bensì nell’aiutarvi a scoprire la vostra unicità, nell’insegnarvi a svilupparla e poi mostrarvi come dovete donarla.
Noi pensiamo molto meno di quanto sappiamo. Sappiamo molto meno di quanto amiamo. Amiamo molto meno di quanto si possa amare. E così siamo molto meno di ciò che siamo. La politica dell’esperienza-R.D.Laing
“Forse l’amore è il processo con il quale ti riconduco dolcemente a te stesso”. Non a ciò che io voglio che tu sia, ma a ciò che sei.
Creiamo il tempo, e poi ne diventiamo schiavi. Creiamo anche le parole, e le parole dovrebbero liberarci, dovrebbero permetterci di comunicare. (…) se siete individui ricchi d’amore, dominerete le parole e non permetterete che siano le parole a dominare voi. Direte a voi stessi ciò che significa questa parola solo dopo aver scoperto il significato per mezzo dell’esperienza; e non già credendo a ciò che gli altri vi hanno detto.
L’individuo ricco d’amore si libera dalle etichette. Dice: “Basta”.
Io penso inoltre che un individuo ricco d’amore sia spontaneo. La cosa che più vorrei a questo mondo è vedervi ritornare alla spontaneità iniziale, la spontaneità di un bambino che diceva ciò che provava e pensava e si adattava facilmente a ciò che pensavano e sentivano gli altri. Ritornare a guardarsi l’un l’altro, veramente. Siamo dominati a tal punto da quello che gli altri ci dicono che dobbiamo essere, da aver dimenticato chi siamo. (…) Dobbiamo chiedere permesso per tutto, perché non possiamo più fidarci dei nostri sentimenti.
Che cosa sta succedendo a noi, che cosa sta succedendo alla nostra spontaneità?
Le esigenze più importanti sono quelle che riguardano la nostra responsabilità… il bisogno di farci vedere, di farci conoscere, di ottenere riconoscimenti, di realizzare qualcosa, il bisogno di goderci il nostro mondo,il bisogno di gioire delle gioie della vita, il bisogno di assaporare quanto sia meraviglioso vivere la nostra vita. Ma abbiamo dimenticato come guardarci l’un l’altro: non ci guardiamo, non ci ascoltiamo, non ci tocchiamo; il cielo ci scampi.
Un investimento nella vita è un investimento nel cambiamento, e non penso alla morte perchè sono troppo occupato a vivere! La morte si arrangi.
La nostra società decide per noi, fissando quando dobbiamo fare una cosa e quando non dobbiamo farla.
Penso che la gente abbia bisogno di un certo tipo di nutrimento. Lo penso sinceramente. Abbiamo bisogno di essere amati.
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